Donne imprenditrici in Italia: cresce il numero di nuove aziende fondate da donne

Le donne imprenditrici in Italia sono sempre di più. Secondo l’osservatorio dell’impresa femminile Confcommercio, nel 2019, il 24,8% delle imprese attive nel nostro Paese erano guidate da donne. Inoltre, sono state fondate ben 58.000 nuove imprese al femminile (+0,9% rispetto all’anno precedente) e il fatturato totale delle aziende gestite da donne è cresciuto del 3,2% (il doppio rispetto alla media nazionale).

Le donne sono in grado di creare imprese di successo su tutti i settori, dall’artigianato al digitale, dalle start-up alle grandi aziende, dimostrando una grande determinazione e abilità imprenditoriale.

Esistono diversi programmi europei destinati a supportare le donne che vogliono avviare una propria attività.

Ad esempio:

  • Il Programma COSME: finanziato dall’Unione Europea, offre supporto finanziario e tecnico alle piccole e medie imprese, comprese quelle fondate e gestite da donne.
  • Il Programma Horizon 2020: fornisce finanziamenti a progetti di innovazione e ricerca in vari settori, tra cui quello dell’imprenditorialità femminile.
  • Erasmus for Young Entrepreneurs: un programma di scambio transnazionale che offre la possibilità ai nuovi imprenditori di apprendere dai professionisti esperti in altri paesi europei.

Questi sono solo alcuni esempi di programmi a livello europeo, molti paesi offrono programmi e iniziative di supporto specificatamente rivolti alle donne imprenditrici.

In Italia esistono numerosi programmi di supporto per le donne che intendono avviare una propria attività, tra cui:

  • Microcredito a tasso zero: un finanziamento a fondo perduto destinato a sostenere le donne che vogliono avviare o sviluppare la propria attività;
  • Bandi regionali per le donne imprenditrici: finanziamenti a fondo perduto per le attività avviate da donne con l’obiettivo di favorire la nascita di nuove attività e lo sviluppo di quelle già esistenti;
  • Programmi di mentoring e coaching: servizi di supporto alla creazione di impresa offerti da associazioni di categoria, organizzazioni no-profit e aziende che mirano a fornire alle donne che vogliono avviare la propria attività competenze, conoscenze e strumenti necessari per il successo imprenditoriale.

Secondo una ricerca condotta da Eurostat nel 2019, in Europa il 34,4% delle aziende è guidato da donne, mentre in Italia questa quota scende al 24,8%.

Tuttavia, va sottolineato che in Italia è in crescita il numero di imprenditrici e il fatturato delle imprese guidate da donne è in costante aumento. Inoltre, l’Italia offre numerosi programmi e iniziative di supporto per le donne che intendono avviare una propria attività, come ad esempio il network AIDDA (Associazione Imprenditrici Donne D’Affari), che fornisce servizi di consulenza e supporto alle donne che vogliono diventare imprenditrici o sviluppare la loro attività, gestendo anche programmi formativi e di networking.

Il patrimonio artistico e culturale di Roma: uno sguardo sulle gallerie e le tradizioni artigianali.

Il restauro dei beni artistici pubblici è un’attività fondamentale per la salvaguardia e la conservazione del patrimonio storico-artistico del nostro Paese.

Essa rappresenta un’importante occasione per preservare e valorizzare la nostra cultura, attraverso la conservazione del nostro ricco patrimonio artistico.

Gli interventi di restauro devono essere affidati a figure professionali qualificate, cioè esperti in grado di intervenire in modo adeguato e rispettoso delle opere d’arte e del loro contesto storico-culturale.

Solo in questo modo si può garantire la corretta conservazione delle opere, con la massima attenzione al loro significato storico e artistico.

Il restauro dei beni artistici richiede l’intervento di diverse figure professionali qualificate, tra cui:

  • Il restauratore: esperto di restauro che si occupa della conservazione dell’opera d’arte e del ripristino delle sue caratteristiche estetiche e funzionali originali.
  • L’architetto: figura richiesta per la valutazione e la progettazione degli interventi di consolidamento e di restauro dell’edificio o dell’ambiente in cui si trova l’opera d’arte.
  • Il conservatore: esperto che garantisce la conservazione dell’opera d’arte, tramite l’uso di tecniche e prodotti specifici, per preservare la sua integrità nel tempo.
  • Il chimico: specialista che utilizza tecniche di analisi e diagnostica per determinare i materiali usati per creare l’opera d’arte, così come le condizioni ambientali che possono influenzare il suo stato di conservazione.

Ogni professionista coinvolto nel restauro di beni storico-artistici garantisce un contributo unico e qualificato nella conservazione e salvaguardia del patrimonio culturale dell’umanità.

Roma è una città straordinaria ricca di storia, arte e artigianato, il quale ha un impatto straordinario sull’economia locale. L’artigianato romano tradizionale è incomparabile, produce oggetti d’arte e prodotti unici, come ceramiche, gioielli, tessuti e oggetti in legno, che riprendono antiche tecniche artigianali, portando avanti la tradizione locale.

Questa attività artigianale predominante rappresenta non solo una fonte di reddito per molti abili artigiani, ma anche una grande attrazione per i turisti che visitano la città. Inoltre, l’arte a Roma è fondamentale per l’economia locale, dal momento che la città è famosa per i suoi musei, i suoi monumenti storici e le sue gallerie d’arte.

Il turismo culturale a Roma è una delle principali attività economiche della città, con un grande impatto positivo sull’occupazione e sulla crescita del PIL che ne fa un posto incantevole pieno di vita e opportunità.

Le gallerie che ospita non sono da meno.

La città vanta diverse famose gallerie pubbliche tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la Galleria Nazionale d’Arte Antica, la Galleria Borghese e il MACRO (Museo d’Arte Contemporanea di Roma). Oltre a queste, ci sono diverse gallerie private che espongono opere di artisti contemporanei ed emergenti, come la Galleria Colonna, la Galleria Doria Pamphilj e l’Accademia di San Luca.

Sebbene le gallerie pubbliche vantino una vasta collezione d’arte, comprese opere dei maestri del passato, le gallerie private offrono un’occhiata unica alle opere degli artisti moderni.

Il Calo della Produzione Industriale in Italia e la sua Implicazione sull’Ocupazione e sul Benessere delle Famiglie.

Secondo i dati dell’ISTAT, a maggio 2021 la produzione industriale italiana è diminuita dell’1,2% rispetto al mese precedente, registrando un calo maggiore di quello previsto dagli analisti.

Tale diminuzione è stata causata principalmente dalla flessione del comparto dei beni strumentali.

Tuttavia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’indice della produzione industriale ha evidenziato un aumento del 29,4%, grazie soprattutto alla ripresa delle attività produttive dopo i lockdown del 2020.

Ecco alcune statistiche sulla produzione industriale italiana suddivisa per categorie, tratte da dati dell’Istat relativi a maggio 2021:

  • Beni di consumo: +1,2% rispetto ad aprile 2021; +16,1% rispetto a maggio 2020
  • Beni strumentali: -2,8% rispetto ad aprile 2021; +43,6% rispetto a maggio 2020
  • Energia: +1,1% rispetto ad aprile 2021; +17,2% rispetto a maggio 2020

La diminuzione di cui precedentemente si riferiva proprio alla categoria dei beni strumentali, che ha messo in luce il maggior calo rispetto al mese precedente.

I beni strumentali sono quei beni che vengono prodotti all’interno delle imprese e che vengono utilizzati per la produzione di altri beni e servizi. Essi comprendono quindi macchinari, attrezzature e impianti utilizzati nei processi produttivi.

L’impatto sulle famiglie italiane può dipendere da diversi fattori, tra cui il settore industriale in cui lavorano e la loro posizione economica. Tuttavia, è possibile affermare che una diminuzione della produzione industriale potrebbe comportare una riduzione della domanda di lavoro in alcune zone e settori industriali, con possibili conseguenze negative per il reddito e il benessere delle famiglie coinvolte.

Sulla base dei dati forniti, non è possibile affermare che il livello occupazionale in Italia sia stabile, tuttavia, è importante considerare che il settore industriale non rappresenta l’unico indicatore per valutare la situazione occupazionale del Paese nel suo complesso.

La diminuzione della produzione industriale potrebbe comportare una riduzione della domanda di lavoro su diversi settori dell’economia, tra cui la produzione di energia, l’edilizia, l’agricoltura e il trasporto. È importante sottolineare che ogni settore può essere influenzato in modo diverso, a seconda delle specifiche condizioni del mercato e dell’economia locale.

I beni di consumo sono i beni che vengono acquistati dalle famiglie per soddisfare i loro bisogni primari e secondari, come ad esempio cibo, vestiti e apparecchiature elettroniche. Questi beni sono diversi dai beni di produzione, che vengono utilizzati dall’industria per produrre altri beni e servizi, come ad esempio macchinari ed attrezzature. Inoltre, i beni di consumo possono essere ulteriormente suddivisi in beni durevoli, come ad esempio elettrodomestici e automobili, e beni non-durevoli, come ad esempio cibo e altri prodotti ad uso domestico che hanno una durata limitata. In generale, i beni di consumo rappresentano una parte significativa dell’economia di un Paese e sono un indicatore importante del benessere delle famiglie e della fiducia dei consumatori.